Cosa succede nel cervello quando sogniamo?

Dormire è un’esigenza fondamentale per il nostro organismo, ma è durante il sogno che il cervello svela alcuni dei suoi aspetti più misteriosi e affascinanti. Per secoli filosofi, mistici e scienziati si sono chiesti cosa siano davvero i sogni. Oggi, grazie ai progressi delle neuroscienze, possiamo finalmente iniziare a rispondere a questa domanda con basi scientifiche. Ma cosa accade davvero nel nostro cervello quando sogniamo?
Il sonno non è tutto uguale: le fasi e il sogno
Per comprendere i sogni, bisogna partire da come funziona il sonno. Esso è suddiviso in diverse fasi cicliche che si alternano ogni 90 minuti circa. Le due macro-fasi principali sono:
- Sonno non-REM, suddiviso in quattro stadi, in cui il corpo si rilassa progressivamente.
- Sonno REM (Rapid Eye Movement), fase in cui avvengono i sogni più vividi e bizzarri.
Durante la fase REM, gli occhi si muovono rapidamente sotto le palpebre, il battito cardiaco accelera e l’attività cerebrale aumenta notevolmente. In questa fase, il cervello è quasi attivo quanto lo è durante la veglia — eppure il corpo è completamente paralizzato, in uno stato chiamato atonia muscolare. Questo serve a evitare che il corpo metta in atto fisicamente ciò che stiamo sognando.
I protagonisti del sogno: aree del cervello coinvolte
Quando sogniamo, non tutto il cervello è coinvolto allo stesso modo. Le aree maggiormente attive sono:
- Corteccia visiva: è fortemente sollecitata, anche se gli occhi sono chiusi. I sogni sono spesso pieni di immagini, volti, ambienti, proprio grazie a questa regione.
- Sistema limbico: qui risiedono le nostre emozioni. L’amigdala, ad esempio, è molto attiva durante il sogno, il che spiega perché molte esperienze oniriche sono intensamente emotive, a volte inquietanti.
- Ippocampo: coinvolto nella memoria, sembra essere meno attivo, il che potrebbe spiegare perché i sogni spesso sfuggono alla logica e sono difficili da ricordare al risveglio.
- Corteccia prefrontale: questa è la parte del cervello responsabile della logica, del giudizio e del controllo razionale. Durante il sogno è inibita, motivo per cui nel sogno accettiamo anche le situazioni più assurde senza battere ciglio.
Perché sogniamo? Le principali teorie scientifiche
Sebbene la scienza abbia compreso come sogniamo, resta ancora aperta la questione del perché sogniamo. Le principali teorie sono:
1. Teoria dell’elaborazione della memoria
Durante il sogno, il cervello “rilegge” gli eventi del giorno e li rielabora, consolidando le informazioni utili nella memoria a lungo termine. Alcuni studi mostrano che gli studenti che dormono dopo aver studiato ricordano meglio ciò che hanno appreso.
2. Teoria dell’auto-simulazione
Secondo alcune ricerche, il sogno è una sorta di simulazione mentale che ci permette di affrontare problemi complessi, provare emozioni, e sperimentare situazioni sociali. In pratica, il cervello “si allena” in uno spazio sicuro.
3. Teoria dell’attivazione-sintesi
Questa teoria, proposta da Hobson e McCarley negli anni ‘70, sostiene che i sogni siano il risultato dell’attività elettrica casuale del cervello durante il sonno. Il cervello cerca di dare un senso a questi segnali creando narrazioni, anche se illogiche.
4. Teoria psicodinamica
Freud e Jung, tra i padri della psicologia del profondo, vedevano nei sogni una finestra sull’inconscio. Per Freud, i sogni rappresentano desideri repressi, spesso di natura sessuale. Oggi questa visione è meno accettata dalla scienza, ma ha influenzato profondamente l’interpretazione dei sogni nel pensiero moderno.
Sogni lucidi: quando diventiamo coscienti nel sogno
Un caso affascinante è quello del sogno lucido: una condizione in cui il sognatore è consapevole di stare sognando. In alcuni casi, è addirittura in grado di controllare le azioni del sogno, come se stesse giocando un videogioco immersivo. Questo tipo di sogno è stato studiato scientificamente: in laboratorio, si è osservato che durante i sogni lucidi si attiva parzialmente la corteccia prefrontale, permettendo una sorta di “coscienza onirica”.
Alcuni allenano questa capacità tramite tecniche di auto-suggestione o realtà aumentata del sonno, ma non tutti riescono a sperimentarla.
Incubi e sogni ricorrenti: cosa ci dicono?
Gli incubi sono sogni con forte carica emotiva negativa. Possono riflettere ansie, traumi o semplicemente stress quotidiano. In alcuni disturbi post-traumatici, gli incubi sono ricorrenti e realistici, fino a diventare debilitanti. Anche i sogni ricorrenti, spesso legati a paure (perdere l’autobus, cadere nel vuoto, trovarsi nudi in pubblico) possono indicare temi irrisolti della nostra vita cosciente.
Il sogno come laboratorio della mente
Una cosa è certa: durante il sogno il cervello non “riposa”, ma entra in una fase di intensa attività creativa. Alcuni grandi artisti, scienziati e scrittori hanno dichiarato di aver avuto intuizioni geniali proprio durante i sogni. Il chimico Kekulé, ad esempio, affermò di aver scoperto la struttura del benzene dopo aver sognato un serpente che si mordeva la coda.
Conclusione
Sognare non è solo un fenomeno affascinante, ma una funzione neurologica complessa, ricca di implicazioni. Il cervello, durante il sogno, riorganizza pensieri, processa emozioni, stimola la creatività e forse ci prepara ad affrontare la vita reale.
Anche se molte domande restano aperte, una cosa è chiara: i sogni sono il riflesso di una mente che non si spegne mai, nemmeno di notte.