Rita De Crescenzo a Roccaraso: il trash digitale che diventa fenomeno sociale

Nel gennaio 2025, la tranquilla località sciistica di Roccaraso, in Abruzzo, è stata travolta da un’ondata imprevista di oltre 10.000 visitatori, molti dei quali provenienti da Napoli e dalle zone limitrofe. Il motivo? Un video virale su TikTok pubblicato da Rita De Crescenzo, una delle influencer più chiacchierate e divisive del panorama social italiano.
Quello che poteva sembrare un semplice contenuto trash, si è trasformato in una mobilitazione di massa, generando code, assembramenti, disagi e… centinaia di altri video. Un esempio lampante di come il trash digitale non solo diverta, ma abbia un impatto reale e tangibile sulla società.
Chi è Rita De Crescenzo
Rita De Crescenzo è un personaggio controverso e virale, salita alla ribalta grazie ai suoi video su TikTok, dove mescola balli, frasi cult, dichiarazioni sopra le righe e una fortissima identità napoletana. I suoi contenuti, spesso definiti trash, oscillano tra il parodico e il provocatorio, raccogliendo sia adorazione cieca che critiche feroci.
Con oltre 2 milioni di follower, Rita è ormai diventata un fenomeno di costume. La sua capacità di catalizzare l’attenzione e generare engagement la rende una figura chiave per analizzare il rapporto tra trash virale, autenticità digitale e fenomeni sociali collettivi.
Il video che ha scatenato tutto
A inizio gennaio, Rita pubblica un video dove si mostra a Roccaraso, tra la neve e gli impianti sciistici, con il suo solito stile teatrale e colorito. Frasi come “ci vediamo tutti a Roccaraso, fratm!” diventano immediatamente meme.
Nel giro di poche ore, il video viene ricondiviso migliaia di volte. E nel weekend successivo, migliaia di giovani decidono di raggiungere davvero Roccaraso, creando un vero e proprio pellegrinaggio trash. L’evento, pur non essendo ufficiale né organizzato, ha avuto un impatto simile a quello di un concerto o di un raduno.
Il trash che genera movimento
Quello che è accaduto a Roccaraso dimostra quanto il trash sui social non sia più solo “contenuto da ridere”, ma un elemento di aggregazione reale. Rita De Crescenzo ha saputo creare un momento collettivo che ha unito migliaia di persone intorno a un’idea semplice: esserci, partecipare, condividere.
In un’epoca in cui il digitale sembra sempre più distante dalla vita concreta, questo caso mostra l’esatto contrario: il trash digitale può diventare esperienza fisica, trasformando le views in presenza, il like in viaggio.
Marketing inconsapevole o strategia perfetta?
Molti si chiedono se dietro questo successo ci sia solo spontaneità oppure una vera e propria strategia di personal branding. La verità è che il confine è sottile. Rita ha dimostrato di saper cavalcare l’onda del trash virale, costruendo su di sé un personaggio riconoscibile e in grado di attivare community, attenzione e coinvolgimento.
Che sia studiato o meno, il risultato è lo stesso: milioni di visualizzazioni, attenzione mediatica, e addirittura ricadute economiche e turistiche su una località come Roccaraso, di solito frequentata per motivi completamente diversi.
Il ruolo di TikTok nel diffondere il trash virale
Il caso di Rita De Crescenzo è anche un perfetto esempio del funzionamento di TikTok e del suo algoritmo. I contenuti che generano reazioni forti — sia positive che negative — vengono premiati. Il trash, per sua natura, è provocatorio, esagerato, discutibile. E quindi perfetto per ottenere visibilità.
I creator lo sanno: meglio essere discutibili e virali che perfetti e ignorati. Questo ha dato origine a una vera e propria corrente chiamata TrashTok, dove l’eccesso è la regola e il giudizio dell’utente è parte integrante del successo del contenuto.
Effetto emulazione e impatto sociale
Dopo Roccaraso, non è da escludere che altri personaggi trash cerchino di replicare il fenomeno, scegliendo località a caso e lanciando eventi spontanei sui social. Il rischio? La confusione tra intrattenimento e responsabilità, tra visibilità e gestione del territorio.
Le istituzioni locali sono state colte alla sprovvista, e ora si interrogano su come prevedere e gestire il potere virale dei social anche in ottica turistica.
Conclusione: il trash come forza aggregante
Rita De Crescenzo ha dimostrato che il trash digitale, seppur criticabile, ha una forza d’impatto che non può essere ignorata. È diventato linguaggio popolare, evento collettivo, fenomeno culturale. E oggi, chiunque voglia comunicare — dal brand alla politica — deve fare i conti con questo nuovo codice.
Il trash non è più solo “cattivo gusto”: è uno strumento di visibilità, una forma di partecipazione e, nel bene o nel male, uno specchio della società connessa.